sabato 7 luglio 2012

Händel - Giulio Cesare in Egitto - Cleopatra - N. 40 - Da tempeste il legno infranto


Inizio con questo breve testo dal Giulio Cesare in Egitto di N. F. Haym, musicato da G.F. Händel, perché conosco qualcuno che ha studiato l'aria, e ci sono un paio di paroline di  non immediata comprensione.


Il "legno" infatti si deve intendere come "imbarcazione"; non so come si chiami la figura retorica, ma si usa il materiale per indicare l'oggetto.
Desiar è forma antica per "desiderare" e "bear", con l'accento sulla "a", è ovviamente "rendere beato, felice" (niente a che vedere con  gli orsi in inglese, quindi).


Da tempeste il legno infranto,
se poi salvo giunge in porto,
non sa più che desiar.
Così il cor tra pene e pianto,
or che trova il suo conforto,
torna l'anima a bear.


diventa all'incirca, molto liberamente


La nave danneggiata dalle tempeste
se solo riesce ad arrivare in porto
non ha altri desideri, è già contenta così.
Così il cuore, combattuto tra sofferenze e lacrime
se riesce a smettere di soffrire
torna a rendere allegra anche l'anima.


Interessante la contrapposizione tra "cuore" e "anima" che ai giorni nostri forse si avrebbe tra "cuore" e "cervello".

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